Il rapporto di lavoro degli istruttori sportivi nelle ASD/SSD
Tra subordinazione e parasubordinazione
Con la sentenza n. 25013/2025 dell’11 settembre, la Corte di Cassazione ha ribadito che, quando un istruttore di associazione sportiva dilettantistica svolge la propria attività secondo modalità tipiche del lavoro subordinato, ha diritto alle tutele spettanti ai lavoratori dipendenti.
Nel caso esaminato, le testimonianze hanno messo in luce elementi chiari: orari di lavoro stabiliti dall’associazione, direttive puntuali sulle mansioni, obbligo di giustificare le assenze, pagamento anche in caso di malattia. Tutti aspetti che, secondo la giurisprudenza consolidata, costituiscono indici rivelatori della subordinazione.
La Corte ha quindi confermato le conclusioni dei giudici di merito, precisando che un precedente riguardante altri lavoratori e periodi differenti non può avere effetto vincolante.
La decisione mette ancora una volta in evidenza l’importanza di un’analisi attenta e concreta degli indici della subordinazione, così come elaborati negli anni dalla giurisprudenza, al fine di distinguere correttamente tra lavoro autonomo e lavoro dipendente anche nel contesto delle associazioni sportive dilettantistiche. Pertanto non si potrà assolutamente dare per scontata la riconduzione del rapporto di lavoro degli istruttori sportivi presso le ASD/SSD alle collaborazioni coordinate e continuative, dovendo piuttosto effettuare un'attenta verifica della singola fattispecie.